Intervista ufficiale su People Tree Magazine, 26 marzo 2010 (chiara)

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view post Posted on 26/3/2010, 19:14






Della collezione vera e propria vi siete già goduti l’intero catalogo in esclusiva. Ora a distanza di poco tempo People Tree ha battibeccato con Emma, parlando ovviamente della collezione, delle modalità con le quali è stata creata, su cosa si basa, sugli amici di Emma coinvolti in questo progetto e molto altro. Bando alle ciance, non vi resta che leggere l’intervista tradotta:

Come e quando hai sentito parlare per la prima volta di People Tree?
Mi sono interessata al commercio equo e solidale da circa tre o quattro anni e un giorno ho incontrato un amico che indossava una t-shirt carina e gli ho chiesto da dove proveniva e lui mi ha detto People Tree. Non avevo mai sentito parlare di People Tree e ha cominciato a raccontarmi della marca e che lui era un amico di Safia1 e così ci ha presentate. Ne ero veramente interessata. Ho pensato che fosse un’idea molto cool e quando ho incontrato Safia siamo subito andate daccordo. E un paio di settimane dopo mi ha chiesto se mi sarebbe interessato mettere insieme un assortimento per ragazzi della mia età, come un sacco di vestiti People Tree lo sono stati da 20 anni. E ho pensato che questa fosse un’idea veramente bella, perchè non credo che vi sia una grande quantità di roba sul commercio equo e solidale o biologico. Ho pensato che fosse un’idea piuttosto cool e mi sono subito messa al lavoro e abbiamo messo insieme questa assortimento.

Quali sono state le tue prime riflessioni sulla compagnia e sulle sue finalità?
Come qualcuno che è molto interessato alla moda e sta facendo molto con il mondo della moda di recente, ho pensato che fosse un’idea davvero incredibile per cercare di alleviare la povertà attraverso un settore così forte ed è pure qualcosa di divertente. Piuttosto che donare in beneficenza, questo offre alle persone i mezzi per combattere per sfuggire alla propria povertà con dignità. Dà loro la possibilità di lavorare. Dà loro il proprio orgoglio.

Il commercio equo e soldale e i vestiti organici sono cose alle quali ti sei interessata un pò prima di conoscere Safia?
Ho iniziato a conoscere il commercio equo e solidale di moda semplicemente perché l’ho approfondito in una parte di un progetto scolastico di geografia. Ho pensato, perché non è tutto commercio equo e solidale? Da quel punto ho iniziato ad osservare le etichette Fair Trade e ho iniziato a ricercarle. Quando ho pensato al commercio equo e solidale ho pensato alle banane e al caffè e ho pensato che non si spingesse oltre. Ma, naturalmente quasi qualsiasi cosa può essere equo e solidale. La mia collezione è basata molto sul cotone e sul jersey con il quale ogni cosa si può fabbricare equo-solidale ed organica. E ‘così fantastico lavorare con qualcosa che non è stata fatta con sostanze chimiche e sta aiutando qualcuno all’estero che non ha molti soldi. La cosa grande circa questi vestiti è che sono paragonabili ai prezzi convenienti della moda popolare ma sposano una causa veramente nobile. Hai fatto l’en-plein.

Perché per te questo è importante e perché pensi che questo sia importante per gli altri giovani ragazzi?
Questo suonerà come un cliché, ma noi siamo il futuro. La terra è nostra e sarà dei nostri figli e penso che più di ogni altra generazione siamo più consapevoli dell’ambiente e delle questioni umanitarie e, naturalmente, del riscaldamento globale. Siamo consapevoli della necessità di essere più gentili con il nostro pianeta e di prendersi cura delle persone di tutto il mondo. Penso che la gente della mia età sia a conoscenza di questo, ma per qualche ragione la moda organica e del commercio equo e solidale è ancora difficile da trovare. Ero eccitata dal fatto che People Tree cercava di fare qualcosa per i giovani.

Così, quando hai incontrato per la prima volta Safia, quali erano i tuoi pensieri? Come hai visto te stessa coinvolta con People Tree?
People Tree attualmente è rivolta dai 20enni ai 30enni ed oltre e produce anche vestiti per bambini. Ma non stavano producendo nulla per i ragazzi della mia età. Safia così mi ha contatta per fare qualcosa per gli adolescenti, per colmare questa lacuna. Abbiamo messo insieme una collezione soprattutto di vestiti ma c’è anche un copriletto e alcuni gioielli, tra cui questa collana di carta di caramelle riciclate che pensato fosse meravigliosa. Viene venduta in una scatola fatta da carta di caramelle. Abbiamo fatto anche cappelli e sciarpe.

Hai scelto il ruolo di consulente creativo per questa gamma, perché hai optato per quello piuttosto che per la stilista?
Sono stata profondamente coinvolta nella parte del disegno, ma non voglio prendere il merito per essere la stilista dato che non mi sono preparata come stilista, non sono stata alla scuola d’arte e io non volevo che questa collezione fosse incentrata su di me, questa non è una linea di abbigliamento Emma Watson. Non si tratta della sponsorizzazione di una celebrità, questa è qualcosa che ho pensato fosse una grande idea e ho cercato di contribuire. Ho semplicemente pensato che la moda è un’ottima via per aiutare la gente.

Avete qualche desiderio o intenzione di disegnare per qualcun’altro in futuro?
Non ho alcuna intenzione di diventare una stilista. Sto facendo questo perché ho veramente a cuore la causa ed è stato così divertente di esserne coinvolta.

Qual è stata la filosofia di base? Hai una visione complessiva per la gamma?
Sono andata nel mio guardaroba e ho pensato che se avessi voluto filtrare i miei vestiti e ridurli al minimo indispensabile, cosa avrei voluto nel mio guardaroba? Erano canottiere di cotone, semplici t-shirt, sciarpe carine e forse una semplice camicia di lino estiva. E con i ragazzi l’essenziale, come una comoda felpa. Ho fatto un paio di progetti d’arte anche per t-shirt come:” I’m not toxic” per i ragazzi e per le ragazze ho pensato: “please don’t panic I’m organic”. Ero consapevole del fatto che non volevo fare la predica, non bisogna essere troppo seri o troppo pesanti. Ho anche tirato fuori una stampa di una catena di margherite della quale sono orgogliosa, è divertente e disordinata. Volevo solo fare qualcosa di indossabile, fico e semplice.

Hai trascorso un lungo periodo di lavoro con Safia e sei stata pesantemente coinvolta nella creazione di questa gamma, non sei sicuramente solo un nome, e mi puoi dire di più su ciò che ha comportato questa partecipazione?
E ’stato un processo molto lungo mettere insieme tutto questo. Non avevo idea di tutti i lavori coinvolti. Realmente bisogna iniziare dalle basi. Io e Safia abbiamo avuto un primo incontro e siamo passate oltre e abbiamo scelto i tessuti che volevamo usare. Così la scelta degli stili ha preso molto tempo. Ancora una volta un sacco di ispirazione è venuta dal mio guardaroba e dal guardaroba degli amici e a questo ho aggiunto il mio stile personale. Passando poi attraverso le guide pantone2 e alla scelta dei colori, ma questi non hanno necessariamente lo stesso aspetto una volta che hai colorato qualcosa. Si impara queste cose, man mano che si va avanti. Questo significa decisamente consumare del tempo. Abbiamo creato una prima serie di campioni, alcuni erano di bell’aspetto e altri necessitavano di cambiare tutto.

Sei anche molto coinvolta in questi scatti per il catalogo, in effetti sei la forza motrice di base in ogni senso – è stato questo un processo entusiasmante?
E ’stato davvero bello per una volta essere dall’altro lato della fotocamera. Ho apprezzato molto lo stile, la location dove stavamo andando ad fare le riprese, scegliere i modelli, i capelli ed il trucco.

Hai inoltre contattato amici e modelli che sono tuoi amici. Come hai fatto a scegliere queste persone e a persuaderli a partecipare?
Tutti qui per le riprese stanno lavorando gratuitamente così ho dovuto ricorrere ad un sacco di favori dagli amici. I modelli sono quasi tutti miei amici, tutti quelli della troupe sono miei amici, tutti di grande talento di quelli che lavorano sodo, che aiutano. Erano tutti entusiasti di venire e di aiutare e così sono stata veramente fortunata in questo senso.

Hai anche trovato e convinto Andrea Carter-Bowman a scattare le fotografie, che cosa ti piace del suo lavoro in particolare?
Ho visto le sue fotografie ed ero davvero ispirata dal suo lavoro. E’ bello ed un po’ diverso. E lei è giovane. Questa è una collezione giovane per i giovani messa insieme dai giovani. E’ bello lavorare con persone che sono realmente attente su ciò che stanno facendo.

Così adesso sei a buon punto con gli scatti, sta andando tutto come da programma o è un po’ stressante?
Sono molto soddisfatta degli scatti, nonostante il clima non sia eccezionale. Siamo nei tempi previsti e penso che stia andando bene. Tutti hanno lavorato molto duramente. Sono molto orgogliosa di questo poichè sembra come io volevo che sembrasse.

Potresti parlare delle tue opinioni sulla direzione dello shoot e sulla tua visione artistica?
Ho scelto una location dato che desse al suo interno tante possibilità. C’è un frutteto, c’è un posto dove si puo tenere una festa da thè, c’è un’altalena, uno splendido scenario, un lago, piante e fiori, tutto, in realtà anche un orto. E’ la perfetta idilliaca casa estiva Inglese, ed è quello che volevo. Ho voluto che fosse all’esterno e fresca e non troppo artificiosa. E gli abiti sono molto britannici. E’ molto da fragole, panna e tennis.

E ‘emozionante vedere la tua gamma riportata in vita in questo shoot? C’è qualcosa che avresti potuto fare di diverso?
Ho guardato a questa cosa per così tanto tempo che ne sono praticamente intorpidita, nel senso che non posso dirti se sarà bella o brutta. Oggi è così bello sentire i commenti positivi e di vedere gli abiti indossati dalle modelle. Ed è così gratificante vedere i vostri vestiti su altre persone. E una delle cose belle è che la gente qui viene da me a dirmi che vogliono acquistare un top o un paio di pantaloni di tuta, che credo sia il complimento più grande.

Cosa hai imparato attraverso tutto questo processo? Ha stimolato in te la voglia di fare di più?
Penso che sono stata talmente fortunata, perché è stata un’ esperienza incredibile. Ho imparato sul design, ho conosciuto il processo di creazione dei vestiti, ho imparato sul commercio equo e solidale e sulle sostanze organiche e ciò va a finire in questi prodotti e ciò che va a finire nei prodotti che non sono organici. Ho appena visto cosa va in tutti. E ho imparato quanto tempo serve per mettere insieme un servizio fotografico. E ’stata una vera esperienza.

Hai spesso parlato di offrire ai giovani la scelta dei vestiti da comprare e da indossare. Potresti dirci un po’ di più questo?
Non credo che ci sia una gran quantità di vestiti là fuori che provengano dal commercio equo e solidale ed organici ed è così bello dare alle persone la possibilità di indossare qualcosa che rende il mondo un posto migliore, indossare vestiti che siano qualcosa di buono. I vestiti sono favolosi e possono trasformare il modo in cui le persone si sentono e voi potete trasformare allo stesso tempo la vita di qualcun’altro, il che è una cosa molto bella.

Pensi che sia possibile apprezzare lo stilista di alta moda e appoggiare anche il commercio equo e solidale?
E ‘importante distinguere tra la moda rapida che è fatta molto rapidamente ad un prezzo molto contenuto e la moda del commercio equo e solidale. Che significa che se stai acquistando una T-shirt, che costa 2 o 3 £, devi solo adoperare la matematica e calcolare quanto la persona che lo ha fabbricato può essere stato pagato? Quindi, la moda del commercio equo e solidale ha ancora un prezzo ragionevole, ma permette alla persona che lo la realizza una vita decente e di poter nutrire e prendersi cura delle loro famiglie. Dà loro abbastanza soldi per vivere con dignità. Non sto dicendo che da ora in poi tutto diventerà equo e solidale, o che io sono una purista organica, è solo una grande possibilità. Cerco solo di fare altre domande su dove l’abito proviene. Voglio fare buone scelte. Penso che sia bene avere la moda del commercio equo e solidale nelle vetrine dei negozi.

E infine,se potessi rivolgerti alla telecamera e dare un messaggio ai giovani sul perchè dovrebbero comprare i tuoi vestiti quale sarebbe?
Dovreste comprarli perchè sono favolosi, colorati, confortevoli ed estivi e c’è tutto quello che potreste volere nel vostro guardaroba estivo. E non sono fatti usando orribili prodotti chimici, non distruggeranno l’ambiente e non faranno ammalare nessuno .E si tratta di Commercio Equo e Solidale, in questo modo aiutereste attivamente chi vive in condizioni povere: utilizzando questi abiti cambierete la vita di qualcuno. Sono ottimi da indossare. Vi potete sentire bene quando li indossate poichè vi starebbero e cambiereste delle vite.
Fonte: emma watson italia

 
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